Irradiazione cranica profilattica versus osservazione nei pazienti con tumore polmonare a piccole cellule con malattia estesa


I risultati di un precedente studio di fase 3 hanno suggerito che l’irradiazione cranica profilattica riduce l'incidenza di metastasi cerebrali sintomatiche e prolunga la sopravvivenza globale rispetto all’assenza di irradiazione cranica profilattica nei pazienti con tumore polmonare a piccole cellule esteso.

Tuttavia, a causa della mancanza di imaging cerebrale prima dell’arruolamento nello studio e delle variazioni nei regimi chemioterapici e nelle dosi di irradiazione, sono state espresse preoccupazioni circa questi risultati.

È stato eseguito uno studio di fase 3 per rivalutare l'efficacia dell’irradiazione cranica profilattica nel trattamento della malattia estesa da tumore del polmone a piccole cellule.

Uno studio randomizzato in aperto, di fase 3, è stato effettuato presso 47 Centri in Giappone.
I pazienti con estesa malattia da cancro polmonare a piccole cellule che hanno avuto qualche risposta al trattamento chemioterapico con doppietta a base di Platino e senza metastasi cerebrali alla risonanza magnetica, sono stati randomizzati a ricevere irradiazione cranica profilattica ( 25 Gy in 10 frazioni giornaliere di 2.5 Gy ) oppure osservazione.

Tutti i pazienti dovevano avere una risonanza magnetica del cervello a intervalli di 3 mesi fino a 12 mesi e a 18 e 24 mesi dopo l'arruolamento.

La randomizzazione è stata effettuata con l'età come fattore di stratificazione e minimizzazione per Centro, performance status ECOG e risposta alla chemioterapia iniziale.

L'endpoint primario era la sopravvivenza globale, analizzata nella popolazione intention-to-treat.

Tra il 2009 e il 2013, sono stati arruolati 224 pazienti e sono stati assegnati in maniera casuale: 113 all’irradiazione cranica profilattica e 111 all'osservazione.

Nella analisi ad interim programmata dei primi 163 pazienti arruolati, la probabilità predittiva bayesiana per l’irradiazione cranica profilattica di essere superiore all’osservazione è stata pari allo 0.011%, provocando l'interruzione precoce dello studio a causa della futilità.

In ultima analisi, la sopravvivenza globale mediana è stata di 11.6 mesi nel gruppo di irradiazione cranica profilattica e di 13.7 mesi nel gruppo di osservazione ( HR=1.27, P=0.094 ).

I più frequenti eventi avversi di grado 3 o maggiore a 3 mesi sono stati: anoressia ( 6 su 106, 6%, nel gruppo di irradiazione cranica profilattica vs 2 su 111, 2%, nel gruppo di osservazione ), malessere ( 3, 3%, vs 1, inferiore a 1% ) e debolezza muscolare in un arto inferiore ( 1, inferiore a 1%, vs 6, 5% ).

Nessun decesso correlato al trattamento si è verificato in entrambi i gruppi.

In questo studio giapponese, l’irradiazione cranica profilattica non ha portato a una maggiore sopravvivenza globale rispetto all'osservazione nei pazienti con carcinoma del polmone a piccole cellule con malattia estesa.
L’irradiazione cranica profilattica non è quindi essenziale per i pazienti con carcinoma polmonare a piccole cellule esteso con qualsiasi risposta alla chemioterapia iniziale e confermata assenza di metastasi cerebrali quando i pazienti ricevono esami di risonanza magnetica periodici durante il follow-up. ( Xagena2017 )

Takahashi T et al, Lancet Oncology 2017; 18: 663-671

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